Roma, 31 marzo 2021

Alle Studentesse e agli Studenti

Ai Genitori

Ai Docenti

Alla DSGA Sig.ra Paola Leoni

Al Personale ATA 

Carissimi,

è trascorso poco più di un anno dall’inizio della pandemia, ma sembra sia passato un secolo. 

Abbiamo dovuto adattarci ad un mondo diverso, non più sorretto dalle antiche certezze, e affrontare cambiamenti che mai avremmo immaginato. Dodici mesi fa eravamo in pieno lockdown, traumatizzati da un evento inaspettato, del quale ancora non conoscevamo le proporzioni e la durata.

Oggi, purtroppo,  non possiamo certo dire di esserne fuori: il virus continua a circolare e a minacciarci con varianti insidiose: i numeri dei contagi e soprattutto dei decessi sono ancora impressionanti.

L’uscita dall’emergenza non è così agevole, come avevamo sperato: le cose si sono rivelate più complicate del previsto.  Ci vorrà ancora del tempo, ma è pur vero che la campagna vaccinale sta procedendo con sempre maggiore efficacia; tra pochi mesi confidiamo di raggiungere risultati confortanti, che renderanno il ritorno alla normalità non più tanto lontano. Dobbiamo avere ancora pazienza e  prudenza, e soprattutto non dobbiamo mai perdere la fiducia. Tornerà, come qualcuno ha di recente detto autorevolmente, “il gusto del futuro”.

Anche per la nostra scuola le cose non sono state semplici, come era facile immaginare fin dall’inizio dell’anno. I tanti problemi che via via emergevano ci hanno messo a dura prova, nessuno escluso. Le rassicuranti routines del passato sono state travolte da scenari inaspettati,  che hanno imposto sforzi organizzativi inconsueti, con spazi e tempi rivoluzionati e flessibili. L’integrazione della didattica in presenza e a distanza ha richiesto capacità di adattamento straordinarie da parte dei docenti e degli studenti.  L’impegno generale è stato gravoso, ed è normale che abbia provocato una diffusa sensazione di stanchezza. 

Salutiamo dunque con gioia le festività pasquali, una pausa preziosa per rinnovare le forze e prepararsi agli impegni di fine anno.

A ognuno di voi la mia gratitudine per aver sostenuto con atteggiamento costruttivo, nonostante i continui ostacoli ed imprevisti, un’idea condivisa di scuola.

Io sono sicuro che riusciremo a venire a capo di quest’anno difficile. I problemi organizzativi e didattici in qualche modo li abbiamo affrontati, e con l’esperienza li supereremo sempre meglio. Sono problemi seri, difficili, ma con applicazione, pazienza e spirito di collaborazione si possono risolvere.

Personalmente, ritengo che il vero problema del  protrarsi della  pandemia è piuttosto un altro: la distanza. Il distanziamento, così come il virus,  ha subito una pericolosa mutazione:  è diventato un relazionarsi trattenuto, un timore implicito e costante della vicinanza, una cortina invisibile che ci divide dagli altri e rende quasi impensabili  una stretta di mano, un abbraccio, un bacio. 

In questa strana realtà percorsa da barriere e divieti, non solo i luoghi sono diventati più lontani, ma pure  le anime fanno fatica a incontrarsi con fiduciosa pienezza. Si è smarrito il  linguaggio della prossimità, quello che trasmette gli affetti profondi, i sentimenti, con una forza sconosciuta alle parole.

Questa perdita è tanto più dolorosa per la scuola, che di confidente vicinanza, affetti, calore umano dovrebbe essere il luogo privilegiato, quel luogo che più vividamente resta impresso nella memoria di chi attraversa  il tempo meraviglioso e sofferto che precede i vent’anni. 

La scuola dovrà presto risorgere da questa prova tremenda, e per farlo ci vorranno senz’altro riforme, risorse, finanziamenti.

Ma prima di ogni altra cosa, sforziamoci di recuperare e preservare nei nostri ragazzi, e in tutti noi,  quella gioia di esprimersi liberamente e di crescere affettivamente accanto agli altri -il sogno mai sconfitto di un mondo fraterno, senza distanze- che è l’essenza più viva e più bella della scuola.

A tutti voi, i più fervidi auguri di Buona Pasqua.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Alberto Cataneo

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